In Pennsylvania (Stati Uniti) c’è un’associazione che si occupa di recuperare i gatti abbandonati e maltrattati e di riavvicinarli all’uomo, per farli poi adottare a chi se ne vuole prendere cura. Una specie di canile per gatti disperati che non hanno più fiducia negli esseri umani.
Ma come fanno a recuperare gli animali? Beh, gli affiancano quello che di meglio l’umanità può offrire: un bambino. I bambini che partecipano a questo programma devono sedersi lì tranquilli, in apposite stanzine con i gatti e leggere ad alta voce libri per bambini. Piano piano i gatti si abituano al suono ritmico della voce e tornano ad avere fiducia, si avvicinano e iniziano a fare amicizia e a ricevere coccole.
Funziona? A detta dell’inventore di questo metodo, Kristi Roderiguez, sì: i gatti tornano ad essere socievoli e funziona molto bene anche per i ragazzini che -esercitandosi- migliorano la propria capacità di lettura, nonchè l’autostima.
Fonte:Dailybest
Il dott. Mitchell, noto neurologo di Philadelphia, era andato a letto dopo una giornata eccezionalmente faticosa. All’improvviso fu svegliato da qualcuno che bussava alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti una bambina vestita poveramente e profondamente sconvolta. La bimba gli disse che la sua mamma era molto malata e gli chiese il favore di andare con lei a visitarla. Era una notte gelida, nevosa, ma benché stanchissimo il dottore si vestì e seguì la piccola. Giunto a destinazione, trovò la madre della bambina a casa, sola, affetta da una grave polmonite. Le prestò le prime cure, poi telefonò all’ospedale per organizzare un ricovero per il giorno dopo; prima di congedarsi fece i complimenti all’ammalata per l’intelligenza e la bravura della sua bambina. La donna lo guardò in maniera strana e poi disse tristemente: "Mia figlia è morta un mese fa…". Aggiunse poi che il suo cappotto e le sue scarpine erano ancora nell’armadio dei vestiti, lì accanto. Stupefatto, il dotto...




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