Risparmiare sul cibo e sulla cucina? Gli chef stellati forse storcerebbero il naso. Ma tanti come me sarebbero probabilmente incuriositi perché, se è vero che a quasi tutto si può rinunciare (ho detto quasi), farlo con il cibo non sempre è così immediato. Eppure se spese fisse come affitto e bollette sono difficilmente abbattibili (non dipendono del tutto da noi), qualche margine con la cucina invece c’è.
Basta un pizzico di pazienza e dire no ai cibi precotti e a tante cose facili da comprare, meno facili da inserire alla voce risparmio. Così quando mi sono imbattuta (anche grazie alla segnalazione di un’amica) nel blog Cucina precaria mi si è quasi accesa la lampadina. E se compro qualche detersivo in meno e ho qualche idea in più per un dolce, lo devo ad Anna Bugané, 27 anni, residente ad Alba (provincia di Cuneo) con una forte passione per la cucina e esperienze varie di cucina in un agriturismo, catering e a domicilio. Con un lavoro part time in un negozio e nel resto del tempo a sperimentare i vantaggi e gli svantaggi di una cucina precaria in un viaggio che lei definisce nell’header del suo blog “uno spazio per condividere le gioie e le difficoltà di chi deve dosare tutto”.
Com’è nata l’idea? Ed è possibile associare le parole cucina e precaria?
“Ho frequentato l’istituto alberghiero e cucino da sempre. In un momento particolare della mia vita, ho deciso di aprire un blog che ho chiamato così perché è l’aggettivo che mi contrassegna di più sia per la situazione lavorativa che perché si adatta a quelle come me che non hanno una strada ben definita. Così mi son chiesta: so preparare molte cose, ma qual è il tipo di cucina che posso condividere? Indubbiamente la mia quotidiana, quello che mangiamo io e il mio compagno, gli amici. La ricetta precaria per eccellenza si basa sui prodotti di stagione, del territorio, semplicità nella preparazione, ottima resta poca spesa”.
Cosa non dovrebbe mai mancare in cucina?
“Per me bisogna sempre avere scorte di orzo, farro e riso: costano relativamente poco, si prestano a tante preparazioni e finché in casa ho un pacchetto di questi, mi sento al sicuro. Puoi inventare un risotto, fare un’insalata, bastano pochi ingredienti aggiunti e ti salvi il pranzo. Sugli utensili: utilissimo il coppa pasta ossia quel cerchio di alluminio con bordo alto, versatile per impiattare un’insalata di riso o una caprese: aiuta a dare un tocco scenico al piatto che è sempre importante sia che si abbiano ospiti o no. E poi non devono mancare mai pentole di dimensioni più ampie, anche se si vive da soli perché ti salvano in tantissimo casi. Ancora: sempre bene avere una teglia per dolci e la schiumarola: in molti casi migliore dello scolapasta che salva quella quantità di liquido necessaria per fare saltare meglio la pasta”.
Ci daresti alcune dritte per risparmiare?
“Sembra banale, ma non lo è: imparare a leggere le etichette dei prodotti di sottomarca (spesso fatti nello stesso stabilimento e così a un prezzo inferiore ti porti a casa la stessa cosa), comprare sempre salumi e formaggi al banco: costano sempre meno (quasi 3 euro un etto di cotto in vaschetta contro 1,50 quello affettato fresco) e non ci sono particolari problemi con lo smaltimento delle confezioni. E fare una volta tanto la spesa al mercato: conviene. Occhio anche alle offerte: non sempre sono vere. Meglio leggere qual è il prezzo al litro anziché fidarsi del prezzo che viene comunicato. E poi: più si cucina più si risparmia: non solo perché i cibi pronti o surgelati costano di più, spesso basta preparare qualcosa in più e potersela portare il giorno dopo al lavoro”.
Una ricetta low cost da fare in poco tempo?
“Un dolce: bisogna prendere un bicchiere, sbriciolare alcuni biscotti, mettere un po’ di burro e montare panna e yogurt bianco (da mettere nella stessa quantità) a cui aggiungere un po’ di miele e pezzi di frutta di stagione (per ora pesche, frutti di bosco, pere o mele). Si lascia in frigo per un po’ e poi si serve fresco. Ricetta salata: quando ho voglia di pizza, prendo del pane raffermo, taglio delle fette grandi, lo metto in forno mettendo olio e aromi e dopo del pomodoro, delle verdure di stagione o altro a seconda dei gusti”.
C’è anche una rubrica chiamata “Fallo in casa”, di che si tratta?
“Sono cose fatte in casa sperimentate in prima persona. Il dado (per il quale c’è effettivo risparmio monetario), la pasta sfoglia, la passata di pomodoro (per le quali c’è meno risparmio in termini di denaro, ma sicuramente ci guadagni in salute). E poi ho provato ad avere l’orto in casa. Per la prima volta ho un terrazzo e l’ho “colonizzato” mettendo le cassette di plastica usate per il trasloco che ho foderato con i sacchi per l’immondizia e dove ho piantato varie cose. Dalle mie prove posso dire che ci sono piante che rendono tantissimo come fagiolini, fragole (se prendi la qualità rifiorente le mangi come me fino a settembre), pomodori Pachino così come basilico e peperoncino. Quanto al pulire, io uso l’aceto bianco diluito per il forno (quando arriva a 50 gradi dopo averlo usato) e puro per i fornelli: è un ottimo lucidante. L’aceto è anche un buon ammorbidente in lavatrice. Adesso sto provando a fare i detersivi in casa, ma non ho ancora trovato la combinazione giusta. Provare a risparmiare non è facile né immediato, ma è sbagliato credere come mi è stato detto che lo faccio perché ho metà giornata libera: provo solo a utilizzare al meglio il tempo che ho”.