Passa ai contenuti principali

Invece il cento c'è!


  1. Il bambino è fatto di cento. Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare cento allegrie per cantare e capire cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare. Il bambino ha cento lingue (e poi cento cento cento) ma gliene rubano novantanove. La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo. Gli dicono: di pensare senza mani di fare senza testa di ascoltare e di non parlare di capire senza allegrie di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale. Gli dicono: di scoprire il mondo che già c’è e di cento gliene rubano novantanove. Gli dicono: che il gioco e il lavoro la realtà e la fantasia la scienza e l’immaginazione il cielo e la terra la ragione e il sogno sono cose che non stanno insieme. gli dicono insomma che il cento non c’è. Il bambino dice: invece il cento  c’è.
  1.  Loris Malaguzzi 
Web

Commenti

Post popolari in questo blog

Buona Epifania che tutte le feste porta via...

Io di notte arriverò dolcemente entrerò Niente dolci o caramelle ma soltanto cose belle. Nelle calze lascerò "Gioia, Amore e Sorrisi" per illuminare i visi dei bambini bisognosi e dei grandi generosi. Con bontà, senza rancore la Befana porta Amore! Tanti auguri!

"Ti amo" disse lei...."Idem" rispose lui. Bellissima scena dal film Ghost

Indifferenza e omertà

Che cos'è questa strana malattia che colpisce tanta gente, soprattutto i più giovani? Io la definisco "omertà", un termine in disuso, ormai, usato prevalentemente dalle famiglie mafiose. Oggi la parola "omertà" è stata sostituta con una che, a pensarci bene, non si discosta dalla prima nel significato: "Indifferenza". Per me non cambia nulla, sono entrambi pessimi termini che descrivono le situazioni peggiori di questo secolo, in allarmante aumento. Quanti di noi, oggi, si chiedono: "Ma in che razza di mondo stiamo crescendo i nostri figli?" Un pensiero che mi spaventa a morte. Mentre sta accadendo qualcosa di brutto - un pestaggio, uno stupro, un omicidio, nei casi estremi - i nostri giovani tacciono, non muovono un dito, voltano la faccia dall'altra parte fingendo di non vedere; oppure, al contrario, si esaltano e pregustano il piacere di diffondere sui social foto e video ripresi mentre si consumava un dramma, sotto i loro