La storia narra che una volta i merli fossero bianchi, con l’arrivo dell’inverno, una famiglia di merli aveva lasciato la campagna dove si trovava per recarsi in Porta Nuova, stabilendosi su un grande albero all’interno di un cortile. Mamma e papà si occupavano di recuperare il cibo per i tre piccoli, approfittando delle briciole di pane che venivano lasciate sul davanzale delle finestre.
L’inverno intanto avanzava, e per sopportare meglio il freddo la famiglia tutta decise di trasferirsi sotto una grondaia. Verso metà gennaio, però, il clima si fece più mite e i merli iniziarono a far sentire la loro voce festeggiando quello che sembrava essere il primo segnale dell’imminente primavera. I festeggiamenti, però, erano decisamente prematuri: il 29 il sole abbandonò la città e una coltre di gelo scese su Milano, trasformandosi presto in una grande nevicata.
I merli non riuscivano più a trovare cibo per i loro piccoli: anche le briciole che venivano lasciate sui davanzali erano ricoperte di neve, mentre lo strato di neve a terra era troppo spesso e duro per scavare. Come fare allora? Papà merlo decise che era necessario volare via per cercare cibo. Là dove l’inverno finisce.
I giorni passarono, e il freddo in città non faceva che peggiorare. Tanto che per la mamma merlo era diventato impensabile rimanere sotto la grondaia. Bisognava spostarsi a tutti i costi. Sul tetto c’era un camino da cui usciva sempre un denso e caldo fumo nero, mamma merla volò là sopra e trovò un angolo tutto annerito dalla fuliggine in cui i merli potevano ripararsi e avere rifugio.
Così protetti, i merli riuscirono a sopravvivere ai più gelidi giorni dell’inverno. Tornò il sole, e con il sole tornò anche papà merlo, che atterrò sulla grondaia ma senza trovare la famiglia. Quando gli si fece incontro la sua compagna tutta ricoperta di nero, a stento riuscì a riconoscerla, ma mamma merla gli raccontò tutte le vicissitudini, dopodiché anche papà merlo prese il suo posto nel camino. Lì trascorsero il resto dell’inverno, diventano sempre più neri. Ecco perché i merli femmine sono integralmente neri, mentre i maschi hanno il becco giallo, dal momento che nel camino ci sono rimasti meno tempo.
Fonte: Leggende milanesi
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