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Scoperto un farmaco che può aiutare le persone paralizzate a camminare ancora


Una pillola che potrebbe aiutare i pazienti paralizzati a camminare di nuovo è stata sviluppata dagli scienziati. Deve essere somministrata entro le prime 4 ore dall’infortunio. Sperimentata sui topi che non potevano camminare autonomamente per una paralisi agli arti inferiori il risultato è stato che camminano con “passi ben coordinati”. Nel test, il farmaco sperimentale non ha causato dolore nei topi e non ha mostrato effetti tossici sugli animali. Il professor Ok Sung Yoon, della Ohio State University Columbus, ha detto: ‘Questa è la prima volta che riusciamo ad avere un farmaco che può essere assunto per via orale per la produzione di un miglioramento funzionale con assenza di tossicità in una cavia. Fino ad ora, nel campo delle lesioni al midollo spinale sulle cavie, trattamenti efficaci hanno incluso più di una terapia, che spesso coinvolgeva mezzi invasivi. Qui, con un singolo agente, siamo stati in grado di ottenere un miglioramento funzionale. Sappiamo che gli oligodendrociti continuano a morire per un lungo periodo di tempo dopo un infortunio, abbiamo seguito la strada che, se si potesse mettere un freno alla morte cellulare, si potrebbe prevenire la degenerazione continua degli assoni’. La piccola molecola al centro dello studio è stata testata per la sua capacità di prevenire la morte delle cellule chiamate oligodendrociti. Queste cellule circondano e proteggono gli assoni, “conduttori elettrici” di una cellula nervosa, avvolgendoli in una guaina mielinica che protegge le fibre (l’assone si comporta come un conduttore elettrico; infatti grazie alla presenza di alcuni ioni come sodio, cloro, calcio e potassio, viene creato un flusso ionico che genera una corrente elettrica). Il farmaco sperimentale, chiamato LM11A-31, è stato sviluppato dal Prof. Frank Longo, dell’Università di Stanford, in California. I ricercatori, i cui risultati sono stati pubblicati su The Journal of Neuroscience, hanno dato tre diverse dosi orali di LM11A-31, così come un placebo, a diversi gruppi di topi entro le prime quattro ore in cui si è verificato l’infortunio e poi due volte al giorno per un periodo di 42 giorni di sperimentazione. Gli scienziati hanno analizzato l’efficacia del composto per migliorare il movimento degli arti e prevenire la perdita di mielina. I ricercatori hanno determinato che i topi non hanno avuto più dolore rispetto al gruppo placebo a tutti i dosaggi testati, suggerendo che LM11A-31 non peggiora il dolore dei nervi dopo una lesione del midollo spinale. Ogni dose di 10, 25 o 100 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, ha portato la mielina a crescere con la dose più alta dimostrando l’efficacia del farmaco.
Fonte: web

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