Il rugby italiano è in lutto per la morte di Maria Paola Rauso, giocatrice diciottenne del Rugby Clan di Santa Maria Capua Vetere. La ragazza si è tolta la vita ieri impiccandosi nella sua abitazione a San Tammaro, insieme a un biglietto indirizzato ai familiari sul quale c’era scritto “Vi voglio bene, perdonatemi”.
I siti che parlano di rugby sono a lutto. Su sportcasertano.it la descrivono come una persona di talento che si è sempre mostrata cordiale e sorridente all’interno della sua squadra (maschi compresi) e nella quale tutti vedevano e vedranno un punto di riferimento. Il Presidente della FIR Alfredo Gavazzi ha disposto che un minuto di silenzio venga osservato nel fine settimana su tutti i campi d’Italia in memoria di Maria Paola Rauso, diciottenne rugbista del Rugby Clan di Santa Maria Capua a Vetere prematuramente scomparsa nella giornata di ieri, scrive Dotrugby.it.
Il dott. Mitchell, noto neurologo di Philadelphia, era andato a letto dopo una giornata eccezionalmente faticosa. All’improvviso fu svegliato da qualcuno che bussava alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti una bambina vestita poveramente e profondamente sconvolta. La bimba gli disse che la sua mamma era molto malata e gli chiese il favore di andare con lei a visitarla. Era una notte gelida, nevosa, ma benché stanchissimo il dottore si vestì e seguì la piccola. Giunto a destinazione, trovò la madre della bambina a casa, sola, affetta da una grave polmonite. Le prestò le prime cure, poi telefonò all’ospedale per organizzare un ricovero per il giorno dopo; prima di congedarsi fece i complimenti all’ammalata per l’intelligenza e la bravura della sua bambina. La donna lo guardò in maniera strana e poi disse tristemente: "Mia figlia è morta un mese fa…". Aggiunse poi che il suo cappotto e le sue scarpine erano ancora nell’armadio dei vestiti, lì accanto. Stupefatto, il dotto...
