Passa ai contenuti principali

Condanna definitiva a 9 anni per Padre Fedele Bisciglia per lo stupro di una suora

Padre Fedele Bisceglia è stato giudicato colpevole di violenza sessuale su una suora. Dopo ben tre ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d’appello di Catanzaro hanno confermato la sentenza di condanna di primo grado per l’ex frate: nove anni e tre mesi di reclusione. Identica decisione è stata presa anche nei confronti del segretario dell’ex religioso, Antonio Gaudio, che si è visto confermare una condanna a 6 anni e 3 mesi di reclusione. Padre Fedele ha atteso la lettura della sentenza seduto su una delle panche dell’aula al primo piano del palazzo di giustizia di Catanzaro, recitando il rosario. Senza lasciar trasparire nulla alla lettura della sentenza, una volta uscito fuori, il religioso ha detto: “Sono un sacerdote di Gesù Cristo, hanno condannato lui e non potevano condannare me?” Padre Fedele ha dunque accolto la sentenza che va a confermare la condanna inflittagli nel giudizio di primo grado in maniera decisamente meno veemente rispetto a come face la prima volta. Le sue parole, però, ugualmente risuonano dure: È stata scritta una pagina dolorosa dalla magistratura e dalla Chiesa cosentina. Le persone che mi hanno condannato devono stare molto attente con Gesù Cristo. E la suora, in particolare, non può morire con questo macigno nel cuore e le altre suore, che con uno squallore squallido erano presenti qui oggi, non so che Natale vivranno. Io, comunque, perdono tutti. Sono un sacerdote di Cristo e questo peccato non l’ho neanche pensato. Lo sappia la corte di Catanzaro. Ha fatto una grande ingiustizia. Debbono rendere conto anche loro a Dio. In maniera più dura si è invece espresso uno dei suoi legali, l’avvocato Eugenio Bisceglia, il quale ha riferito di quanto “è amaro constatare che non esiste una giustizia giusta, così come non esiste una verità processuale”. La parte civile, invece, rappresentata in aula dagli avvocati Marina Pasqua, per la suora che ha denunciato padre Fedele, Giorgia De Gennaro e Maria Ferrari, per il Centro anti-violenza Roberta Lanzino, risulta essere di tutt’altro avviso. Come sostenuto dall’avvocato Pasqua: La conferma della sentenza di primo grado è l’esito che attendevamo. Il processo di primo grado ha sviscerato tutti i profili. È stato un processo assai articolato e complesso e la sentenza è stata ampiamente motivata.

Post popolari in questo blog

La storia del dottor Mitchell

Il dott. Mitchell, noto neurologo di Philadelphia, era andato a letto dopo una giornata eccezionalmente faticosa. All’improvviso fu svegliato da qualcuno che bussava alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti una bambina vestita poveramente e profondamente sconvolta. La bimba gli disse che la sua mamma era molto malata e gli chiese il favore di andare con lei a visitarla. Era una notte gelida, nevosa, ma benché stanchissimo il dottore si vestì e seguì la piccola. Giunto a destinazione, trovò la madre della bambina a casa, sola, affetta da una grave polmonite. Le prestò le prime cure, poi telefonò all’ospedale per organizzare un ricovero per il giorno dopo; prima di congedarsi fece i complimenti all’ammalata per l’intelligenza e la bravura della sua bambina. La donna lo guardò in maniera strana e poi disse tristemente: "Mia figlia è morta un mese fa…". Aggiunse poi che il suo cappotto e le sue scarpine erano ancora nell’armadio dei vestiti, lì accanto. Stupefatto, il dotto...

Ciao Marco Simoncelli ♥ Voglio ricordarti così' ♥

”Non hai paura di ammazzarti se fai un incidente?” ”No. Si vive di più andando 5  minuti al massimo su una moto come questa,  di quanto non faccia certa gente in una vita intera" Marco Simoncelli 

Dalla Thailandia arriva uno spot che dovrebbero guardare tutti e prenderne esempio. Commovente.

Una lezione di vita da non ignorare. A volte la vita può riservarci delle sorprese e può ripagare il bene fatto al nostro prossimo.